Provincia di Ravenna (1 Comune)

Elezioni amministrative 2021, le risposte dei candidati alle nostre domande

Ravenna
Michele de Pascale - Coalizione di Centrosinistra
  • Nel suo programma elettorale si parla di benessere psicologico dei cittadini? E se sì, in quali termini?
    La pandemia ha evidenziato come le politiche per la salute siano le fondamenta per qualsiasi scelta pubblica.
    Per l’OMS Salute è “lo stato di pieno benessere fisico, psichico e sociale” e questo è il perno attorno al quale si sviluppa tutto il mio programma elettorale: la sfida di cambiamento più importante è quella di mettere la Salute, nell’accezione ampia data dall’OMS, veramente al centro delle nostre priorità. Naturalmente in quest’ottica la salute mentale e il benessere psicologico è un aspetto cardine.  
    La finalità principale dunque è la promozione del benessere “biopsicosociale” attraverso azioni di inclusione sociale, l'affermazione dei principi della solidarietà sociale, della sussidiarietà e della partecipazione attiva dei cittadini e delle cittadine.
    In quest’ottica ritengo fondamentale promuovere la prevenzione, la tutela e il benessere psicologico attraverso percorsi specifici nei servizi dell'azienda sanitaria (Spazio giovani, consultorio adulti, Case della salute) e in spazi riservati all'interno dei quali sia possibile chiedere e ricevere un supporto psicologico utile per affrontare le situazioni di disagio psicologico che si presentano nel vivere quotidiano.
    Sappiamo che il benessere della persona e della comunità si intrecciano profondamente, perciò il nostro obiettivo è aumentare le reti di appartenenza implementando i punti di ascolto e sostegno nel territorio e migliorando la collaborazione con il mondo del terzo settore e del volontariato che si occupano di servizi alla persona e di lotta al disagio.
  • Come crede possa essere implementata la presenza degli psicologi nei servizi alla cittadinanza?
    Molti sono i contesti e i servizi dove è già presente la figura dello psicologo a servizio della comunità, come i consultori nei territori di pertinenza di Ausl Romagna o il servizio di salute mentale che offre gratuitamente servizi psicologici e psichiatrici. Anche il Comune di Ravenna mette a disposizione dei e delle dipendenti lo psicologo.
    Sicuramente si tratta di una figura professionale importantissima, con un ruolo di ascolto, prevenzione, cura e recupero.
    Il tema della psichiatria e psicologia di comunità è un punto di criticità che è bene affrontare e superare. Non è pensabile un servizio di salute psicologica che non sia in tutti gli ambiti territoriali. Più nel dettaglio occorre superare il collo di bottiglia costituito dalla presenza di un solo Centro di Salute mentale per tre comuni (Ravenna, Cervia, Russi) per promuovere un servizio di maggiore prossimità in linea con le proposte della Conferenza nazionale salute mentale.
    Pensiamo ad un servizio integrato con le realtà socio sanitarie e soprattutto con le costituende Case della salute.
    Parimenti è ormai centrale a tutti i livelli il tema, accentuato dalla pandemia e delle sue conseguenze, del disagio giovanile che è urgente affrontare concretamente. È opportuno valutare la promozione sportelli di assistenza psicologica nelle scuole, con sportelli d’ascolto per gli studenti e le studentesse con professionisti formati e sensibili alle tematiche dei giovani.
    Occorre implementare i servizi della neuropsichiatria infantile superando il modello ambulatoriale e favorendo pratiche di cura integrate.
    Indispensabile è una intensificazione delle politiche giovanili così da prevenire quegli stati di malessere che se prolungato nel tempo possono diventare malattia.
  • Come pensa si possa arrivare a una maggiore integrazione sociosanitaria fra gli psicologi e altre figure sanitarie per la salute dei cittadini?
    L'assistenza psicologica è tra le azioni indispensabili per intervenire sulla cura e la prevenzione delle persone che si rivolgono ai servizi con bisogni complessi (bambini, adolescenti, anziani, disabili, patologie croniche) sempre di più con una visione multidisciplinare. Per cui sarà indispensabile potenziare un livello d'integrazione che nella nostra realtà è già di ottimo livello.
  • In quali modalità operative ritiene opportuno coinvolgere l’Ordine degli Psicologi nelle fasi di progettazione e programmazione degli interventi a favore della salute psicologica dei cittadini?
    Attivare un dialogo e un confronto costante e una progettualità condivisa tra istituzioni, Ausl, ordine professionale e terzo settore.
    Inoltre si potrebbe pensare a giornate specifiche o openday dove far conoscere maggiormente le attività degli ordini e dei suoi iscritti.

Alberto Ancarani - Lista 21 PrimaveRa e Lista 22 Forza Italia
  • Nel suo programma elettorale si parla di benessere psicologico dei cittadini? E se sì, in quali termini?
    Assolutamente sì, nel nostro programma abbiamo pensato su diversi ambiti al benessere psicologico dei cittadini.
    In primo luogo intendiamo istituire sportelli d’ascolto per cittadini e per famiglie, focalizzando il servizio sull’aiuto al genitore. Spesso i genitori sono in difficoltà nella gestione delle problematiche legate all’adolescenza dei propri figli o nell’affrontare diverse situazioni. Proponiamo di istituire centri per le famiglie, diffusi sul territorio, presso le varie sedi del Decentramento, in cui sia presente uno sportello d’ascolto, con la presenza di uno psicologo professionista, che possa essere un valido supporto alla genitorialità. Presso i centri per le famiglie verranno promossi incontri ed eventi a tema, per venire incontro alle necessità delle stesse.
    Abbiamo altresì posto attenzione al mondo LGBT+, ed alle relative problematiche quotidiane che i cittadini della suddetta comunità si ritrovano a dover affrontare, pertanto anche presso “l’Informa Giovani” verrà istituto uno sportello di sostegno psicologico a giovani ed adolescenti, presieduto da professionisti ed esperti, al fine di poter offrire un supporto costante sul territorio, anche in forma totalmente anonima.
  • Come crede possa essere implementata la presenza degli psicologi nei servizi alla cittadinanza?
    Come già sopra citato, riteniamo che sia le sedi del Decentramento, che l’Informa Giovani, ma anche le future e coerentemente utilizzate Case della Salute saranno luoghi assolutamente idonei ad essere utilizzati per l’implementazione non solo della presenza, ma anche della conoscenza più puntuale della psicoterapia e dei suoi benefici.
  • Come pensa si possa arrivare a una maggiore integrazione sociosanitaria fra gli psicologi e altre figure sanitarie per la salute dei cittadini?
    Integrare psicologi con altre figure sanitarie è possibile, ma se finora non è adeguatamente accaduto è perchè le famigerate Case della Salute, tanto promosse e promesse, altro non sono state che banali edifici in cui creare poli ambulatori per MMG e null’altro.
    Una reale, funzionale e funzionante Casa della Salute sarebbe il luogo perfetto per integrare la multidisciplina curativa, comprensiva di quella psicologica, poichè ospiterebbe le principali figure sanitarie a copertura dei bisogni primari del cittadino, dall’analisi del sangue di routine, alla consulenza geriatrica, piuttosto che pediatrica, scaricando in maniera importante le pressioni anche sul Pronto Soccorso.
    La presenza degli psicologi, in rete, sul territorio, completerebbe il quadro di copertura sanitaria essenziale per il benessere dell’individuo e, come già detto, aiuterebbe anche la diffusione della conoscenza della psicoterapia, oggi non ancora del tutto sdoganata.
  • In quali modalità operative ritiene opportuno coinvolgere l’Ordine degli Psicologi nelle fasi di progettazione e programmazione degli interventi a favore della salute psicologica dei cittadini?
    Come per tutti gli altri settori l’ascolto ed il dialogo con la categoria deve essere messo al primo posto e non sarebbe pensabile poter prendere decisioni senza aver accolto le opinioni degli Ordini, piuttosto che delle associazioni di categoria, quando si parla di altre aree.
    E’ pertanto primario creare un tavolo di confronto periodico tra l’Ordine e l’assessore con delega alla sanità – o lo stesso sindaco, qualora tenesse per sé la delega – per poter poi strutturare e creare la rete di copertura descritta nei precedenti quesiti.
    Solo ascoltando chi tutti i giorni ascolta renderebbe possibile la realizzazione di un servizio di qualità.