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Inviata il |
: | 28-09-2017 15:13:19 |
Oggetto |
: | Newsletter n. 46/17 - Sentenza Corte di Cassazione sull’esercizio abusivo della professione
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Carissime Colleghe, carissimi Colleghi,
sono lieta di informarVi che la VI sezione penale della Corte di Cassazione ha emesso una importante sentenza (n. 39339/2017) che rappresenta un ulteriore passo in avanti nella tutela dall'abusivismo professionale.
La sentenza chiarisce infatti che “(...) non è necessario che il soggetto non qualificato si avvalga di una delle metodologie proprie della professione psicoterapeutica, ma è sufficiente che la sua azione incida sulla sfera psichica del paziente con lo scopo di indurne una modificazione, che potrebbe risultare dannosa".
Come chiarito dal Giudice: "Vale, quindi, una nozione di attività psicoterapeutica teleologicamente orientata, che prescinde dalle modalità (che possono essere scientificamente collaudate o meno) con cui l'attività si esplica e richiede che essa abbia come presupposto la diagnosi e come obbiettivo la cura di disturbi psichici".
Con tale interpretazione la giurisprudenza recide ogni collegamento fra metodologia e obiettivo (la cura dei disturbi psichici), dando così ulteriore spazio alla repressione di comportamenti sostanzialmente abusivi.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il testo completo della sentenza, pubblicato sul nostro sito web alla voce “Sentenze su casi di esercizio abusivo della professione” reperibile nella sezione “DEONTOLOGIA E ABUSIVISMO” > “ABUSIVISMO” (clicca qui).
Cordiali saluti, Anna Ancona
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