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Ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna

Carissime colleghe, carissimi colleghi,

avrete probabilmente letto dai giornali di venerdì 15 febbraio che una sedicente psicologa, Monica Isabella Pavan, organizza seminari nelle scuole della provincia di Bologna sul tema dell’AHDH, seminari che vedono la partecipazione anche di illustri professionisti medici. I giornali hanno specificato che la Pavan dichiara di essere psicologa, ma non è iscritta a nessun albo professionale italiano e si difende dicendo che ha dei problemi con gli elenchi in quanto ha un doppio nome.

Il TG3 regionale di domenica 17 febbraio ha anche dato la notizia dell’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Bologna.

L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna segue con scrupolosa attenzione questa vicenda ed in questa circostanza, come in ogni altra che possa costituire pregiudizio alla professione di psicologo, l'Ordine si è attivato, fin dalla prima segnalazione e nell'ambito della propria competenza, per coadiuvare l'Autorità Giudiziaria e le Autorità di P.S. nell'accertamento dei fatti e nella repressione di eventuali comportamenti illegittimi; è stato dato incarico al consulente legale, avv.to Colliva, di seguire la vicenda e valutare le azioni da intraprendere che dovranno essere deliberate dal Consiglio.

 

A proposito delle notizie di stampa, è necessario ribadire ancora una volta che per potersi configurare il reato di abusivo esercizio di una professione, compresa quella di psicologo, non è sufficiente l'indebito utilizzo del titolo, occorrendo anche che siano posti in essere atti tipici di quella professione, come tali riservati agli iscritti al relativo albo.

In tale ottica, non può che reiterarsi l'invito, già rivolto genericamente a tutti gli iscritti (ed a chiunque ne abbia in qualsiasi modo conoscenza), a segnalare tempestivamente alle autorità di polizia giudiziaria (o eventualmente, alla segreteria dell’Ordine) qualsiasi fatto che si ritenga costituire abusivo esercizio della professione di psicologo, anche relativo al presente episodio.

 

L'Ordine, nella seduta consiliare del 16 febbraio, ha espresso l’orientamento ad agire per il ristoro di ogni danno, se possibile anche di immagine, subito a seguito di tali fatti, confermandosi vigile nel prevenire e reprimere questa ed altre minacce alla nostra professione.

 

Cordialmente

Manuela Colombari