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Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna
Care Colleghe, cari Colleghi,

in seguito alla richiesta di organizzare un incontro pubblico per chiarire la posizione del nostro Ordine in merito alla nota vicenda dell’ENPAP, sottoscritta da sedici Colleghi, il Consiglio, nella seduta dello scorso 3 aprile, ha stabilito quanto segue.

La vicenda dell’acquisto dell’immobile di via Stamperia ha certamente suscitato l’attenzione anche del nostro Ordine che, difatti, al pari del CNOP, ha immediatamente assunto una precisa posizione al riguardo chiedendo che in proposito fosse fatta assoluta chiarezza al fine di garantire la massima correttezza e trasparenza circa l’utilizzo del denaro degli Iscritti (clicca qui per visualizzare il comunicato stampa).

In attesa che la competente magistratura (anche contabile) porti a termine le indagini in corso sull’accaduto, non è possibile alcuna ulteriore e/o differente presa di posizione da parte dell’Ordine che – in quanto Ente a tutti gli effetti distinto e giuridicamente terzo rispetto alla Cassa Previdenziale - non può essere chiamato ad intervenire e a rispondere su fatti e condotte “altrui”.
Infatti,  non solo sarebbe prematuro e avventato esprimere giudizi e opinioni in assenza di qualsivoglia riscontro da parte dell’autorità giudiziaria, ma apparirebbe completamente inopportuna, specie in un’ottica istituzionale, una presa di posizione con cui, prima ancora della magistratura, questo Consiglio finisse per entrare nel merito dell’operato di un Ente terzo.

In particolare, la comprensibile preoccupazione che la vicenda in questione ha generato non deve confondere e causare equivoci sul rapporto tra Cassa Previdenziale e Ordine Professionale che – nonostante una parziale coincidenza dei propri Iscritti – sono e devono essere intesi come soggetti separati e indipendenti l’uno dall’altro. Pertanto, ferma restando la già ricordata posizione assunta dall’Ordine che qui ribadiamo con la massima fermezza, ad oggi, non è possibile formulare ulteriori considerazioni. Esse, difatti, rischierebbero di sfociare in una polemica sterile e non debitamente fondata su dati ed elementi certi che, come tale, per nulla si addice ad un Organo istituzionale (a fronte anche di un grave scandalo che avesse coinvolto gli organi di vertice di una Provincia, si chiederebbe forse ad un Comune di convocare un assemblea pubblica per illustrare l’accaduto?).

Per questi motivi, pur condividendo appieno il desiderio di trasparenza cui confermiamo la nostra più totale adesione, riteniamo che essa debba essere rivolta direttamente all’ENPAP e non allo scrivente Consiglio.

Cordialmente,
Manuela Colombari
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